Filosofie e Meccaniche di gioco - Parte 1

AUTORE: CiccioFabrizio

Il mondo dei giochi da tavolo può essere idealmente diviso in due grandi categorie, praticamente due filosofie di vita: gli ameritrash e i german games.

AMERITRASH
Per quanto riguarda la prima categoria, curiosamente non troverete mai nessun amante dell'approccio ameritrash al gioco da tavolo chiamare così i suoi titoli preferiti. Il nomignolo, chiaramente dispregiativo, è stato coniato dai detrattori di tutti quei titoli che fanno dell'ambientazione il punto di forza a discapito di qualsiasi altra cosa. E' molto facile riconoscere un titolo ameritrash (che non deve per forza essere statunitense - anche se agli americani questi giochi ci riescono particolarmente bene): di solito sono contenuti in scatole dalle dimensioni imbarazzanti, con accostamenti cromatici tali da mettere in seria difficoltà un fotolettico. Una volta aperti (su tavoli di almeno 3 x 2 metri) sono composti da una miriade di segnalini, tessere, carte, dadi, miniature, per i quali in molti casi ignorerete l'effettivo utilizzo anche a distanza di svariate partite. I regolamenti quasi sempre sono di decine e decine di pagine, di cui gran parte puramente inutili descrittive, con regole, regolette e sotto-regole sospettosamente insensate nonché praticamente impossibili da tenere a mente tutte in una volta. Una volta iniziato poi, il vero gioco ameritrash si dimostra spesso sbilanciato, con alcune carte/fazioni/poteri nettamente più potenti di altri.
E allora perché gli ameritrash non si sono ancora estinti come i dinosauri? Perché nonostante tutti i loro difetti (o grazie a loro, direbbe qualcuno) sono maledettamente divertenti. Perché sono costruiti intorno all'ambientazione e tutte le meccaniche di gioco sono realizzate col preciso intento di calare i giocatori il più possibile nel mondo immaginato dall'autore, a dispetto di regole insensate o meccaniche squilibrate. Gli ameritrash, da questo punto di vista, sono amici sinceri e onesti (e un po' pacchiani): sono esattamente come li vedi, senza alcuna velleità di fare i raffinati o gli intellettuali. E' un po' come per il cinema: le retrospettive uzbeke in bianco e nero vengono costantemente osannate dalla critica, ma poi in sala si va a vedere Rambo 12...

GERMAN GAMES
I german games (ma qualcuno li definisce anche euro games) sono esattamente l'opposto degli ameritrash: sono giochi realizzati sulla base di meccaniche astratte, sui quali gli autori appiccicano un'ambientazione 15 minuti prima di mandare il titolo in stampa. Quasi sempre sorteggiandola. E sempre sbagliandola.
I german games sono freddi, competitivi, spietati, con la componente fortuna azzerata o addomesticata ("ok, si tirano i dadi, ma ogni risultato permette al giocatore di scegliere tra 1738 azioni possibili). Sono i titoli adatti per i tornei, perché se ad un ameritrash si gioca per divertirsi, ad un german games si gioca per vincere. A qualsiasi costo. Se non avessero svariati secoli sulle spalle, gli scacchi sarebbero un perfetto esempio di german games.
Anche il classico titolo german rispetta determinati parametri strutturali: le confezioni, la componentistica e le illustrazioni sono, per essere gentili, minimaliste; squallide ad esserlo un po' meno. La scala cromatica varia dal grigio smog al marrone mar morto. E le miniature. Oh, le miniature! Semplicemente non ci sono. Il puzzillo domina incontrastato. Cos'è un puzzillo? Dicesi puzzillo quel pezzetto di legno di forma geometrica (cubetto e dischetto sono i più comuni) di svariati colori che nella fervida fantasia dell'autore dovrebbe rappresentare soldi, grano, soldati, automobili, o qualsiasi altra cosa possa essere attinente all'ambientazione sorteggiata 15 minuti prima di mandare il gioco in stampa.

1 commento:

  1. Un sentito grazie a CiccioFabrizio che, sotto mia dittatura, questa settimana ci allieta con questa prima puntata sulle "FILOSOFIE E MECCANICHE DI GIOCO".

    Prossimamente faremo nuove puntate legate a questo tema.
    Si parlerà delle varie meccaniche, delle componentistiche e di tanto altro...



    Ciccio, sciaf! Scrivi schiavo! Sciaf Sciaf! Scrivi... e se fai il bravo domani ti porto un po' di mollica di pane! Sciaf! E non bere tutta l'acqua che ti deve durare fino a Natale! Sciaf! OPS! ...siamo ancora in onda!

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